venerdì 30 marzo 2018

PASTIERA NAPOLETANA TRA STORIA E MITO


La storia della pastiera è legata al mito della Sirena Partenope che con il suo dolce canto ammaliava tutti gli abitanti del golfo di Napoli. Un giorno la sua voce fu così melodiosa e soave che tutti gli abitanti ne rimasero affascinati e rapiti: accorsero verso il mare commossi dalla dolcezza del canto e delle parole d'amore che la sirena aveva loro dedicato. Per ringraziarla di un così grande diletto, decisero di offrirle quanto di più prezioso avessero. Sette fanciulle le portarono i prodotti più genuini e gustosi che si trovassero sul territorio: la farina, forza e ricchezza della campagna; la ricotta, omaggio di pastori e pecorelle; le uova, simbolo della vita che sempre si rinnova; il grano tenero, bollito nel latte, a prova dei due regni della natura; l'acqua di fiori d'arancio, perché anche i profumi della terra solevano rendere omaggio; le spezie, in rappresentanza dei popoli più lontani del mondo; infine lo zucchero, per esprimere l'ineffabile dolcezza profusa dal suo canto, in cielo, in terra, ed in tutto l'universo. La Sirena offrì questi doni agli Dei che sorpresi da una tale bontà realizzarono la pastiera, unendo sapientemente tutti gli ingredienti. La Pastiera ha dunque una storia antica e mitologica che viene ripetuta di padre in figlio proprio nel periodo pasquale quando il dolce domina sulle tavole e riempie stanze e case del suo aromatico odore.
Maria Teresa D'Austria e la pastiera . Si racconta che Maria Teresa D'Austria, consorte del re Ferdinando II di Borbone, soprannominata dai soldati "la Regina che non sorride mai", cedendo alle insistenze del marito, famoso per la sua ghiottoneria, accondiscese ad assaggiare una fetta di Pastiera e non poté far a meno di sorridere, compiaciuta, alla bonaria canzonatura del Re che sottolineava la sua evidente soddisfazione, nel gustare la specialità napoletana pare che a questo punto il Re esclamasse: "Per far sorridere mia moglie ci voleva la Pastiera, ora dovrò aspettare la prossima Pasqua per vederla sorridere di nuovo".
La vera nascita della pastiera: La pastiera accompagnò le feste pagane celebranti il ritorno della primavera, durante le quali le sacerdotesse di Cerere portavano in processione l'uovo, simbolo di vita nascente. Per il grano o il farro, misto alla morbida crema di ricotta, potrebbe derivare dal pane di farro delle nozze romane, dette appunto: " confarratio ". Un'altra ipotesi la fa risalire alle focacce rituali che si diffusero all'epoca di Costantino il Grande, derivate dall'offerta di latte e miele, che i catecumeni ricevevano nella sacra notte di Pasqua al termine della cerimonia battesimale. Nell'attuale versione, fu inventata probabilmente nella pace segreta di un monastero dimenticato napoletano. Un'ignota suora volle che in quel dolce, simbologia della Resurrezione, si unisse il profumo dei fiori dell'arancio del giardino conventuale. Alla bianca ricotta mescolò una manciata di grano, che, sepolto nella bruna terra, germoglia e risorge splendente come oro, aggiunse poi le uova, simbolo di nuova vita, l'acqua di mille fiori odorosa come la prima vera, il cedro e le aromatiche spezie venute dall'Asia. È certo che le suore dell'antichissimo convento di San Gregorio Armeno erano reputate maestre nella complessa manipolazione della pastiera,

Esiste anche una leggenda più "reale" che narra che dei pescatori, a causa dell'improvviso maltempo, rimasero in balia delle onde per un giorno ed una notte. Una volta riusciti a rientrare a terra, a chi domandasse loro come avevano potuto resistere in mare così tanto tempo, risposero che avevano potuto mangiare la Pasta di Ieri, fatta con ricotta, uova, grano ed aromi. Per questo motivo la Pastiera iniziò ad essere simbolo di rinascita, oltre che per gli ingredienti, perché aveva dato una seconda vita a questi quattro pescatori.


Fonte  ‎Patrizio Lombardi‎

lunedì 26 marzo 2018

Buccunotti alla calabrese .tipici dolci Pasquali


Ingredienti 5 uova 3oo g di zucchero 250 g di strutto(o burro) 1 bicchiere di latte 1 bicchiere di vermouth 1kg di farina La buccia di un limone 2 bustine lievito per dolci
Per il ripieno marmellata a piacere o nutella. Impastare tutti gli ingredienti e poi imburrare le formine in latta poi prelevare un po di pasta aiutandovi con un cucchiaio mettere al centro la marmellata e rinchiudere con un altro strato di pasta,avendo cura di non metterne molta.. Infornare a 180°finché non saranno gonfi e dorati
Ricetta realizzata Da Le Maria Aiello

martedì 20 marzo 2018

Un giorno un giovane chiese a suo nonno: "Nonno, come hai potuto vivere prima ...


- Senza tecnologia
- Senza internet
- Senza computer
- Senza droni
- Senza bitcoin
- Senza telefoni cellulari
- Senza Facebook
Il nonno rispose: "Proprio come la tua generazione vive oggi ...
- Senza umanità
- Senza dignità
- Senza compassione
- Senza vergogna
- Senza onore
- Senza rispetto
- Senza personalità
- Senza carattere
- Senza amore
- Senza modestia Noi, oggi che voi ci chiamate "vecchi", siamo stati benedetti, la nostra vita è la prova.

 👉 Quando in bicicletta non abbiamo mai usato il casco.

 👉 Dopo la scuola, abbiamo fatto i compiti da soli e siamo sempre andati a giocare nei prati fino al tramonto.

 👉 Abbiamo giocato con amici veri, non con amici su Internet.

 👉 Se mai abbiamo avuto sete, abbiamo bevuto acqua dalla fontanella, non dall'acqua in bottiglia.

 👉 Non ci siamo mai ammalati ad usare lo stesso bicchiere con i nostri amici.

 👉 Non siamo mai ingrassati mangiando pane e pasta tutti i giorni.

 👉 Non è successo niente ai nostri piedi nonostante camminassimo scalzi.

 👉 Non abbiamo mai usato integratori per mantenerci sani.

👉 Abbiamo creato con le nostre mani i nostri giocattoli e giocato con loro.

 👉 I nostri genitori non erano ricchi ma ci hanno dato tanto amore, non video giochi per tenerci buoni.

 👉 Non abbiamo mai avuto telefoni cellulari, DVD, Play Station, Xbox, videogiochi, personal computer, internet ... ma abbiamo avuto veri amici.

 👉 Abbiamo visitato la casa dei nostri amici senza essere stati invitati e ci siamo goduti con loro pane e olio a merenda.

 👉 I membri adulti della famiglia vivevano nelle vicinanze per godersi il tempo tra di loro.

 👉 Potremmo essere stati in foto in bianco e nero, ma troviamo ricordi molto colorati in quelle foto. 

👉 Siamo una generazione unica e più comprensiva, perché siamo l'ultima generazione che ha ascoltato i loro genitori ...
ed anche la prima che ha dovuto ascoltare i propri figli. Siamo un'edizione LIMITATA! Godeteci e fatene tesoro. ⭐ ✨✨✨✨✨✨✨✨✨✨✨✨✨

Fonte: Tempesta

mercoledì 7 marzo 2018

Paste di mandorle Siciliane


400 g di mandorle spellate 400 g di zucchero 4 albumi d’uovo 1 cucchiaino di miele Qualche goccia di estratto di mandorle amare Essenza di vaniglia o arancia o limone Zucchero a velo q.b. mezza ciliegia candita per pasticcino 1 mandorla con la buccia per pasticcino
Preparazione: Per prima cosa frullate le mandorle e lo zucchero in un frullatore, fino ad ottenere una polvere finissima. Mettete quindi il tutto in una terrina e aggiungete gli albumi, il miele e gli aromi (vaniglia o limone o arancia). Iniziate ad impastare il tutto energicamente fino ad ottenere un composto morbido, compatto e omogeneo. Formate dunque una palla, foderatela con della carta pellicola e mettetela in frigo a riposare per una mezoretta. Trascorso il tempo tiratela fuori dal frigo e iniziate a lavorarla di nuovo sul piano di lavoro spolverizzato abbondantemente di zucchero a velo ( mi raccomando state attenti che lo zucchero a velo non abbia dei grumi). Quindi lavorate l’impasto con lo zucchero a velo formando dei filoncini spessi circa 3 cm ricavandone dei tocchetti grandi circa 3 cm. Formate con ciascun tocchetto delle palline arrotolandole nello zucchero a velo se è necessario e schiacciandole un po quando poggerete sopra la mezza ciliegia candita o mandorla. Adagiatele con una distanza di circa 2 cm su una teglia rivestita di carta forno e metteteli ad asciugare per almeno 8 ore. Trascorso il tempo si saranno asciugati un po’, e quindi pronti per essere infornati a 200 gradi per circa 12 minuti o fino a quando saranno leggermente dorati. Trascorso dunque il tempo di cottura, sfornateli e metteteli a raffreddare per qualche minuto prima di spolverizzarli con lo zucchero a velo. *Fate in modo che Facebook non vi nasconda le mie ricette! Se vi è piaciuta la ricetta lasciatemi un like, un commento o una semplice faccina...


Ricetta realizzata Da Le Ricette di Fina

TORTA MIMOSA AL CIOCCOLATO


Ingredienti per il pandispagna per una tortiera di 22-24 cm di diametro. ( Ne occorreranno 2 da preparare separatamente ).
5 uova medie a temperatura ambiente 100 gr di farina 30 gr di cacao amaro 30 gr di fecola di patate 160 gr di zucchero Buccia di arancia grattugiata o vaniglia.

 Ingredienti per la bagna alcolica :

120 ml di acqua 50 ml di caffè ben ristretto o liquore a scelta tipo Strega o quello preferito. 1 cucchiaio di zucchero

Ingredienti per la crema diplomatica al cioccolato :

 500 ml di latte 90 gr di tuorli ( circa 6 tuorli ) 120 gr di zucchero 30 gr di amido di mais Un cucchiaino di essenza di vaniglia o aroma di vaniglia 60 gr di cioccolato fondente a pezzetti Una noce di burro 250 ml di panna da montare

 Procedimento per il pandispagna :

Montare le uova per circa 20 minuti con lo zucchero. Unire la farina, il cacao e la fecola di patate setacciati insieme, e la scorza d'arancia grattugiata. Mescolare delicatamente dal basso verso l'alto. Versare in uno stampo da 22 -24 cm di diametro imburrato ed infarinato. Cuocere in forno statico preriscaldato a 170 * per circa 30-35 minuti. Preparare l 'altro con lo stesso procedimento. Sfornare e lasciar raffreddare. 

Procedimento per la bagna alcolica :

In un pentolino portare a bollore l ' acqua insieme allo zucchero. Spegnere ed aggiungere caffè oppure il liquore. Fare raffreddare completamente prima di usarla per la torta.
Procedimento per la crema diplomatica al cioccolato :

In un pentolino portare ad ebollizione il latte. In una ciotola aggiungere i tuorli con lo zucchero e mescolare con una frusta a mano, ottenendo un composto chiaro. Unire l 'amido di mais setacciato, l 'essenza di vaniglia continuando a mescolare. Aggiungere il latte caldo mescolando. Trasferire il tutto nel pentolino e portare ad ebollizione mescolando bene e continuamente con una frusta a mano, fin quando la crema non si addensera '. Quando si sarà addensata aggiungere il cioccolato tritato e far sciogliere completamente, mescolando fuori dal fuoco. In ultimo volendo, aggiungere una noce di burro e mescolare. Trasferire in una ciotola, coprire con la pellicola a contatto e lasciar raffreddare. Quando la crema sarà completamente fredda montare in una ciotola a parte la panna a neve dolce. Aggiungerla delicatamente alla crema pasticcera al cioccolato con movimenti dal basso verso l'alto. Mettere in frigo
Composizione della torta mimosa al cioccolato :

Estrarre i pan di Spagna dalle tortiere, eliminare tutta la partepiù dura, sia i bordi che la superficie. Questa operazione va fatta per entrambi i pan di Spagna. Ricavare tre dischi dal primo pan di Spagna, serviranno per la base della torta. Inserire il primo disco su un piatto da portata e bagnare con un pennellino tutta la base. Farcire con un primo strato di crema diplomatica. Procedere in questo modo fino a ricoprire l 'ultimo disco di pan di Spagna, ricordarsi di tenere da parte della crema diplomatica al cioccolato per ricoprire tutta la superficie. Ricoprire tutta la torta con la crema avanzata con una spatola. Prendere l 'altro pan di Spagna dividerlo a metà, ricavare dei cubetti e delle briciole e cospargerli su tutta la superficie e i bordi. Far riposare in frigo per qualche ora. Buon appetito! ! ! 😋

 CONSIGLI : Preparare la torta mimosa al cioccolato il giorno prima e sarà ancora più buona. Conservare in frigo e consumare entro massimo due giorni. Si può arricchire ogni strato della torta con gocce di cioccolato o cioccolato tritato.

Ricetta realizzata Da Le ricette di EMY