martedì 31 gennaio 2017
TORTINO DI PANCARRE' AL FORNO
Ingredienti: 8 fette di pancarrè 1 uovo 4 cucchiai di latte prosciutto cotto mozzarella q.b. pangrattato burro
Procedimento: In una ciotola amalgamare l’uovo con il latte. Foderare con un foglio di carta forno una teglia rettangolare 20 x 20, mettere come base 4 fette di pane, mettere sopra il prosciutto cotto , la mozzarella e ricoprire con le restanti fette. Versare sulla torta il composto di latte e uovo, mettere la mozzarella tagliata a dadini,cospargere con il pangrattato e parmigiano grattugiato e finire il tutto con qualche ricciolo di burro. Infornare a 170° per 15 minuti circa.
Paccheri ripieni Realizzati da Mary Nico Calascione
Ingredienti per 15 paccheri fritti: 15 paccheri 125 gr di mozzarella o formaggio filante 120 gr di ricotta Sale Pepe
PER L’IMPANATURA 2 uova Pane grattugiato Farina
Procedimento: Lessate i paccheri in acqua bollente salata per 3 minuti, scolateli e teneteli ad asciugare a testa in giù. Fate a pezzettini piccoli la mozzarella Ponete la ricotta con mozzarella, sale e pepe in una ciotola e mescolate con una forchetta. Riempite i paccheri con la farcia Mettete in 3 piatti monouso,così poi buttate tutto, le uova con sale e pepe, nell’altro la farina e nell’ultimo il pane grattugiato Passate i paccheri prima nella farina, poi nelle uova sbattute e poi nel pane grattugiato Friggete i paccheri in olio caldo,non deve essere bollente, facendoli cuocere fino a doratura. Togliete i paccheri fritti con una schiumarola e poneteli ad asciugare su carta assorbente Servite i paccheri fritti ancora caldi. Tempo di preparazione 40 min.
Cassata siciliana Realizzata da Mary Nico Calascione
Un pan di spagna dal diametro di 26cm 200g di zucchero a velo La buccia di un limone grattugiato 100g di latte 4 uova 150g di olio di girasole 300g di farina Una bustina di lievito per dolci
Versare lo zucchero, la buccia grattugiata, il latte, le uova, e l olio in un robot per 20sec. Unire la farina e continuare per 40 sec. infine il lievito. Mettere l impasto in una tortiera imburrata e infarinata. Infornare per 40 min. a 160* Per la cassata serviranno due dischi alti 1cm. Con il bimby Aggiungere nel boccale lo zucchero e le bucce 15 sec.vel 9 continuare con il latte, le uova e l olio 20sec. vel 4 unire la farina 40sec vel 6 infine il lievito Ripieno 600g Ricotta magra 170g Zucchero a velo 60gr di frutta candita a cubetti 50g di gocce di cioccolato Setacciare la ricotta, unire lo zucchero la frutta candita e le gocce di cioccolato Bimby Frullare lo zucchero 20sec vel 8 aggiungere la ricotta 13 sec. vel 4/5 infine aggiungere le gocce di cioccolato e la frutta candita e mescolare con un cucchiaio di legno Bagna 200g di liquore strega 300g di acqua 170g di zucchero Bucce di limone Procedere con una bollitura di 7min. Copertura della cassata Pasta di mandorle colorata di verde Glassa bianca o pasta di zucchero Crema di pistacchi Ghiaccia reale per decorare 250g di zucchero a velo 1albume (pastorizzato) Un cucchiaino di limone Montare con un frustino l albume e aggiungere lo zucchero a velo con il succo del limone Procedimento Foderare con pellicola uno stampo basso di 26 cm e adagiare un disco di pan di spagna sulla base e nei bordi, bagnare con liquore e versare la crema di ricotta con le gocce di cioccolato e frutta candita appoggiare sopra il secondo disco di pds e proseguire con la bagna. Mettere in frigo per circa 6 ore Riprendere la cassata e capovolgerla su un vassoio spalmare di crema di pistacchi e coprire la base con la glassa o pasta di zucchero, stendere la pasta di mandorle e coprire il bordo della cassata Decorare con ciliegine, frutta candita e ghiaccia reale.
Torta fiocco Realizzata da Mary Nico Calascione
200g uova 200 gr zucchero Scorza grattugiata di una arancia 150 gr di olio di semi 100 gr di latte 250gr farina 00 50 di c acao amaro una bustina di lievito
Procedimento bimby Zucchero e scorza di arancia 15sec vel 9. Aggiungere latte uova e olio 20 sec vel 4, unire farina cacao e lievito 40 sec vel 6. Mettete l'impasto in una teglia imburrata e infarinata. Infornare 40 min 160°. Tagliare il pds in 3 dischi ho fatto una bagna di liquore all arancia allungato con acqua e zucchero, guarnito con crema pasticcera la prima base e sopra il secondo disco una mousse di panna e nutella chiudere con il terzo disco e ricoprirlo della restante crema posizionare le noccioline di cioccolato e decorare con il cioccolato plastico Ps. X far aderire meglio i confetti meglio una ganasche al cioccolato fatta con panna e cioccolato fondente Cioccolato plastico 300 di cioccolato bianco 2 cucchiai di miele rasi 2 cucchiai di acqua Z.a v. Qb passarlo con il setaccio 40g circa Sciogliere nel microonde il cioccolato unire il miele e l acqua, appena si compatta se è il caso aggiugere lo z.a v. Far riposare x un giorno Attenzione al tipo di cioccolato che comprate se dovesse trasudare asciugare con carta forno se si dovesse rompere aggiungere 1cucchiaino d miele
Strizzarla con le mani e far uscire l olio
Torta con crema di caffè Realizzata da Mary Nico Calascione
Ingredienti 300g di zucchero 200g di burro 150g di caffè liquido 60g di cacao amaro Un pizzico di sale Procedimento Mescolare tutti gli ingrediente in un tegame e cuocere a fiamma moderata come una crema finchè non si addensa. Togliere 150ml di crema e tenere da parte Alla rimanente crema aggiungere 4uova 160 di farina00 1bustina lievito per dolci Mescolare in un robot per 2 min Infornare per 35/40 min a 160* A fine cottura fare dei tagli sulla torta e versare la crema messa da parte e farla penetrare nei tagli creati
Procedimento bimby 300g di zucchero 200g di burro 150g di caffè liquido 60g di cacao amaro Un pizzico di sale Mescolare tutti gli ingredienti x 5min. vel4 a 60* togliere 150ml di crema e mettere da parte Continuare aggiungendo nel boccale 4uova 160g di farina00 1 bustina lievito per dolci Mescolare x 2min vel3 Infornare x 35/40min a 160* A fine cottura fare dei tagli sulla torta e versare la crema messa da parte e farla penetrare nei tagli creati Puoi sostituire la stessa quantità del vino con succo d arancia o caffè Tortiera diametro di cm 25
lunedì 30 gennaio 2017
Cuore al bacio Realizzato da Cristina Furnari
Per la torta: 300 g di farina 00 180 g di zucchero semolato 3 uova 130 g di olio di mais 200 g di latte 300 g di cioccolato fondente 40 g di cacao amaro 100 g di granella di nocciola 2 cucchiai di pasta di nocciola 1 bustina di lievito
Preparazione della torta: preriscaldare il forno a 160° Mettere a fondere il cioccolato al microonde o a bagnomaria e tenerlo da parte. Mettere tutti gli ingredienti nel robot (tranne il cioccolato e la granella) e azionare la macchina fino ad ottenere una crema omogenea. A macchina spenta aggiungere la granella ed infine il cioccolato che nel frattempo si sarà raffreddato leggermente. L’impasto risulterà bello corposo ma è così che deve essere. Riempire la tortiera a forma di cuore, precedentemente imburrata ed infarinata(la mia ha una dimensione di 25 cm x 25 cm). Infornare in ventilato a 160° per 35 minuti.
Per la glassa a specchio 75 g di cacao 225 g di zucchero 175 g di acqua 150 g di panna liquida 8 g di colla di pesce
Preparazione della glassa: ammollare la gelatina in acqua fredda per 10 min. In un tegamino inserire l’acqua, la panna, lo zucchero ed il cacao setacciato. Far sobbollire il composto per 8-10 min. Togliere dal fuoco e scioglierci dentro la colla di pesce ben strizzata. Lasciar raffreddare la glassa, girandola di tanto in tanto, per una decina di minuti prima di colarla sul dolce. Decorare a piacere. Accompagnare la torta con della panna montata.
Mamma e figlio maschio, un rapporto speciale…
Il rapporto di una donna con il figlio maschio è unico, ma nasconde insidie perché se mal gestito può diventare morboso. Con conseguenze negative sia per la mamma sia per il bambino. Maria Malucelli, docente di psicologia clinica, specialista in psicoterapia cognitiva dell’età evolutiva, spiega come evitare le trappole più comuni.
“Mamma tu sei la più bella del mondo”: ogni madre si è sentita dire questa magica frase dal suo bambino, perché tra tutte le mamme e i loro figli maschi c’è un legame speciale. Per lui la madre è il primo oggetto d’amore ma anche la prima immagine della donna. Eppure questo amore non è senza spine, può avere effetti indesiderati. Un tema di cui si è occupata di recente Véronique Moraldi, specializzata nell’analisi dei rapporti familiari e delle loro conseguenze sul comportamento degli adulti, nel libro Figlio di sua madre (Urra, 18 Euro). Ne abbiamo parlato con Maria Malucelli, docente di psicologia clinica, specialista in psicoterapia cognitiva dell’età evolutiva.
Tra figlio maschio e madre c’è un rapporto unico e speciale. Che cos’è che lo rende diverso rispetto al rapporto con la figlia femmina? Il rapporto speciale è legato proprio all’attrazione dei sessi contrari. È una situazione del tutto naturale e biologica che innesta nella relazione madre-figlio un comportamento seduttivo da parte della madre, accolto con piacere dal figlio che lo legge come una presenza costante. Anche con la figlia si instaura un rapporto speciale ma più tardi (intorno ai 5 anni) ed è determinato dal modeling, cioè dall’esigenza della bambina di prendere come modello la figura femminile materna.
Come evitare di esagerare nel godersi l’unicità di questo rapporto? Il confine è la morbosità: quando l’amore della madre verso il figlio impedisce lo sviluppo delle varie tappe evolutive. Il che vuol dire che da 0 a 2 anni impedisce la socializzazione, da 2 a 4 anni vanifica la capacità di giocare da solo e usare la fantasia, dai 4 ai 7 castra il modeling con la figura paterna o maschile in generale su cui il bambino deve modellare la sua personalità; dai 7 agli 11 limita l’esplorazione del mondo e dai 12 anni in poi impedisce la cosiddetta de-satellizzazione, ovvero la libertà di uscire dal raggio genitoriale per trovare all’esterno altre figure di riferimento.
Quali possono essere gli “effetti indesiderati” di un rapporto madre-figlio distorto? Il più eclatante è quello che compare dai 10 anni in poi. Tipicamente si manifesta un sentimento di rabbia verso la figura materna che diventa troppo ingombrante. Perciò, i figli maschi iniziano a evitare qualunque tipo di smanceria o coccola. Ciò significa che anticipano il bisogno di un distacco fisico ed emotivo-affettivo mostrando grande insofferenza verso la madre, ma ciò avviene a loro discapito perché a 10 anni si ha ancora bisogno del contatto affettivo con la mamma. Oppure può verificarsi la situazione inversa: il bambino non si rende conto che ha la capacità di stare da solo per cui prolunga la dipendenza verso la madre e la situazione peggiora se lei lo asseconda.
Nella fase del bambino in età pre-scolare, quali sono gli errori tipici che una madre può commettere con il figlio maschio? Fino ai 5 anni il bambino ha bisogno di confrontarsi con i propri simili perché da questo confronto nasce la coscienza. Perciò, la madre non deve tenerlo chiuso nel guscio familiare, ma deve agevolare anche prima dell’inserimento nella scuola materna la socializzazione con gli altri bambini. È sbagliato anche continuare a trattarlo come se avesse sempre due anni senza incoraggiare l’autonomia. Un bambino anche al di sotto dei 5 anni può essere in grado di vestirsi e mangiare da solo. E poi c’è la questione del lettone: se lo lasciamo dormire con noi, prolunghiamo il cordone ombelicale e creiamo un problema di intimità irrisolta e una dipendenza corporea che si porterà dietro per sempre.
L’adolescenza spesso cambia le carte in tavola e trasforma anche il più amorevole bambino in un alieno che persino la madre non riconosce più. Quali sono gli errori più comuni? Se il figlio maschio ha avuto un rapporto privilegiato con la figura materna quasi sempre avrà una difficoltà di modeling. Cioè se non ha avuto un modello maschile a cui ispirarsi, non saprà ben identificarsi e come reazione inconsapevole crea un distacco dalla figura materna ma lo fa con più rabbia, non avendo nessuna figura maschile con cui prendersela. Che fare? La madre deve spiegare al figlio che se non c’è papà non è colpa di nessuno, ma deve anche riconoscere che in adolescenza la ribellione del figlio è una forma di apprendimento, offrendosi come base sicura anche per esprimere emozioni negative. È sbagliato, invece, non riconoscere la ribellione e insistere su un bisogno di attaccamento che il figlio deve superare.
Come lasciarlo andare, una volta adulto? Anche spiccare il volo è una tappa di crescita e va fatta quando il ragazzo è pronto. Non sempre lo è a 18 anni, ma se c’è una richiesta va assecondata. L’errore della mamma è non saper leggere il suo bisogno di indipendenza. Mai dirgli: “che fai te ne vai, mi lasci sola?” perché così gli crea un senso di colpa. Amare un figlio significa anche saperlo lasciar andare quando è il momento.
Che succede se la madre ha dei conti in sospeso con il padre del bambino o con gli uomini in generale? Purtroppo succede che non avendo risolto lei i problemi con le figure maschili, quando il bambino cresce e geneticamente avrà delle somiglianze con il padre biologico potrebbe sviluppare un senso di aggressività e uscirsene con frasi del tipo: “sei come tuo padre”. Quando questo accade, il rapporto madre-figlio diventa conflittuale e può generare confusione nel figlio che improvvisamente non si sente più amato come prima.
La possibilità di commettere errori da parte della madre è più probabile se il figlio è unico? Non credo. Sfatiamo questo mito. Non è necessario fare una nidiata di figli per evitare di commettere errori. Il figlio è unico solo se i genitori lo fanno sentire tale e se piagnucolano continuamente sul desiderio di averne un altro. Come ho scritto nel mio libro Un papà su misura (Franco Angeli, 17 euro) al figlio dobbiamo dare le radici per crescere e le ali per volare. E questo vale a prescindere da quanti siano, anche perché la socializzazione del bambino non riguarda un fratellino ma il mondo esterno e i suoi simili.
fonte http://d.repubblica.it
“Mamma tu sei la più bella del mondo”: ogni madre si è sentita dire questa magica frase dal suo bambino, perché tra tutte le mamme e i loro figli maschi c’è un legame speciale. Per lui la madre è il primo oggetto d’amore ma anche la prima immagine della donna. Eppure questo amore non è senza spine, può avere effetti indesiderati. Un tema di cui si è occupata di recente Véronique Moraldi, specializzata nell’analisi dei rapporti familiari e delle loro conseguenze sul comportamento degli adulti, nel libro Figlio di sua madre (Urra, 18 Euro). Ne abbiamo parlato con Maria Malucelli, docente di psicologia clinica, specialista in psicoterapia cognitiva dell’età evolutiva.
Tra figlio maschio e madre c’è un rapporto unico e speciale. Che cos’è che lo rende diverso rispetto al rapporto con la figlia femmina? Il rapporto speciale è legato proprio all’attrazione dei sessi contrari. È una situazione del tutto naturale e biologica che innesta nella relazione madre-figlio un comportamento seduttivo da parte della madre, accolto con piacere dal figlio che lo legge come una presenza costante. Anche con la figlia si instaura un rapporto speciale ma più tardi (intorno ai 5 anni) ed è determinato dal modeling, cioè dall’esigenza della bambina di prendere come modello la figura femminile materna.
Come evitare di esagerare nel godersi l’unicità di questo rapporto? Il confine è la morbosità: quando l’amore della madre verso il figlio impedisce lo sviluppo delle varie tappe evolutive. Il che vuol dire che da 0 a 2 anni impedisce la socializzazione, da 2 a 4 anni vanifica la capacità di giocare da solo e usare la fantasia, dai 4 ai 7 castra il modeling con la figura paterna o maschile in generale su cui il bambino deve modellare la sua personalità; dai 7 agli 11 limita l’esplorazione del mondo e dai 12 anni in poi impedisce la cosiddetta de-satellizzazione, ovvero la libertà di uscire dal raggio genitoriale per trovare all’esterno altre figure di riferimento.
Quali possono essere gli “effetti indesiderati” di un rapporto madre-figlio distorto? Il più eclatante è quello che compare dai 10 anni in poi. Tipicamente si manifesta un sentimento di rabbia verso la figura materna che diventa troppo ingombrante. Perciò, i figli maschi iniziano a evitare qualunque tipo di smanceria o coccola. Ciò significa che anticipano il bisogno di un distacco fisico ed emotivo-affettivo mostrando grande insofferenza verso la madre, ma ciò avviene a loro discapito perché a 10 anni si ha ancora bisogno del contatto affettivo con la mamma. Oppure può verificarsi la situazione inversa: il bambino non si rende conto che ha la capacità di stare da solo per cui prolunga la dipendenza verso la madre e la situazione peggiora se lei lo asseconda.
Nella fase del bambino in età pre-scolare, quali sono gli errori tipici che una madre può commettere con il figlio maschio? Fino ai 5 anni il bambino ha bisogno di confrontarsi con i propri simili perché da questo confronto nasce la coscienza. Perciò, la madre non deve tenerlo chiuso nel guscio familiare, ma deve agevolare anche prima dell’inserimento nella scuola materna la socializzazione con gli altri bambini. È sbagliato anche continuare a trattarlo come se avesse sempre due anni senza incoraggiare l’autonomia. Un bambino anche al di sotto dei 5 anni può essere in grado di vestirsi e mangiare da solo. E poi c’è la questione del lettone: se lo lasciamo dormire con noi, prolunghiamo il cordone ombelicale e creiamo un problema di intimità irrisolta e una dipendenza corporea che si porterà dietro per sempre.
L’adolescenza spesso cambia le carte in tavola e trasforma anche il più amorevole bambino in un alieno che persino la madre non riconosce più. Quali sono gli errori più comuni? Se il figlio maschio ha avuto un rapporto privilegiato con la figura materna quasi sempre avrà una difficoltà di modeling. Cioè se non ha avuto un modello maschile a cui ispirarsi, non saprà ben identificarsi e come reazione inconsapevole crea un distacco dalla figura materna ma lo fa con più rabbia, non avendo nessuna figura maschile con cui prendersela. Che fare? La madre deve spiegare al figlio che se non c’è papà non è colpa di nessuno, ma deve anche riconoscere che in adolescenza la ribellione del figlio è una forma di apprendimento, offrendosi come base sicura anche per esprimere emozioni negative. È sbagliato, invece, non riconoscere la ribellione e insistere su un bisogno di attaccamento che il figlio deve superare.
Come lasciarlo andare, una volta adulto? Anche spiccare il volo è una tappa di crescita e va fatta quando il ragazzo è pronto. Non sempre lo è a 18 anni, ma se c’è una richiesta va assecondata. L’errore della mamma è non saper leggere il suo bisogno di indipendenza. Mai dirgli: “che fai te ne vai, mi lasci sola?” perché così gli crea un senso di colpa. Amare un figlio significa anche saperlo lasciar andare quando è il momento.
Che succede se la madre ha dei conti in sospeso con il padre del bambino o con gli uomini in generale? Purtroppo succede che non avendo risolto lei i problemi con le figure maschili, quando il bambino cresce e geneticamente avrà delle somiglianze con il padre biologico potrebbe sviluppare un senso di aggressività e uscirsene con frasi del tipo: “sei come tuo padre”. Quando questo accade, il rapporto madre-figlio diventa conflittuale e può generare confusione nel figlio che improvvisamente non si sente più amato come prima.
La possibilità di commettere errori da parte della madre è più probabile se il figlio è unico? Non credo. Sfatiamo questo mito. Non è necessario fare una nidiata di figli per evitare di commettere errori. Il figlio è unico solo se i genitori lo fanno sentire tale e se piagnucolano continuamente sul desiderio di averne un altro. Come ho scritto nel mio libro Un papà su misura (Franco Angeli, 17 euro) al figlio dobbiamo dare le radici per crescere e le ali per volare. E questo vale a prescindere da quanti siano, anche perché la socializzazione del bambino non riguarda un fratellino ma il mondo esterno e i suoi simili.
fonte http://d.repubblica.it
I nonni lasciano le loro tracce nell’anima dei nipoti…
Il loro regalo migliore e più grande: le radici che segnano nel cuore dei nipoti un’impronta emotiva incancellabile dall’odore di segreti condivisi, di piccoli dettagli, di dedizione, di rispetto ed amore incondizionato.
I nonni hanno un dottorato in amore
Lo stile educativo dei nonni ha importanti benefici per un bambino. Perché? Perché i nonni che si prendono cura dei nipoti e trasmettono loro numerosi insegnamenti come:
Interessi (giardinaggio, cucinare, andare a fare passeggiate, etc).
Tradizioni e storie familiari: i bambini sono affascinati dai racconti sui loro genitori da piccoli. Canzoni, giochi e racconti del passato colmi di bellezza ed insegnamenti.
D’altro canto, sia la loro posizione familiare sia l’esperienza accumulata permettono di applicare uno stile di crescita tremendamente positivo, del quale i bambini vengono impregnati. Questo avviene perché i nonni tendono a:
Avere più pazienza e mono stress nella loro vita quotidiana. Questo permette loro di essere più affettuosi con i bambini e a mostrargli costantemente questo interesse affettivo tramite l’ascolto empatico.
Mantenere una comunicazione emotiva, pilastro fondamentale che permette che i nipoti si sentano molto più compresi dai nonni che dai genitori.
Correggere con i nipoti gli errori commessi con i figli e, pertanto, rinnovare la visione dei genitori su alcuni aspetti.
Allo stesso tempo i nonni sono molto meno critici e si concentrano più sulle cose che vanno bene che su quelle che vanno male, sottolineando così le forze del bambino più che le sue debolezze.
Un’altra bella caratteristica dello stile educativo dei nonni è che aiutano i nipoti ad essere indipendenti dai genitori, così come a socializzare con persone di diverse età.
Molte volte i nonni fanno da avvocati difensori dei bambini, fungendo così da ponte per validare sentimenti e complicazioni che risultano un ostacolo alla convivenza e alla comunicazione tra genitori e figli.
Di fronte ad una situazione di crisi e di problemi familiari, come può essere una separazione, i nonni sono un supporto emotivo indispensabile per i nipoti.
Tuttavia, bisogna fare attenzione: non sono solo i nonni a lasciare tracce nel cuore dei bambini, sono anche i nipoti ad apportare loro vitalità, allegria e sostegno in modo incommensurabile. Badare ai nipoti significa per i nonni riscoprire il mondo attraverso la meraviglia, l’innocenza e l’amore incondizionato.
A volte i genitori possono sentire che i nonni rubano loro il protagonismo, che esagerano dando ai bambini tutto quello che vogliono e non dicendo mai di no. Niente più lontano dalla realtà, ognuno ha il suo posto e il suo ruolo nella vita di un bambino.
È davvero sorprendente l’amore che assorbono i bambini tramite le caramelle donate, le paghette date di nascosto, le migliori sorprese, le cene speciali, i 4 pasti diversi per 4 nipoti diversi, il regalino improvviso e gli occhiolini di complicità.
Con queste parole si può pensare che i bambini vogliano bene ai propri nonni per quello che ricevono e non per quello che sono, ma in realtà i nipoti adorano i pomeriggi in compagnia dei nonni per quello che significano.
Tra le altre cose perché escono dagli schemi con amore, attenzioni ed affetto; perché il modo in cui i nonni ricordano ogni dettaglio ed ogni momento rende l’infanzia un luogo unico e speciale e perché loro sono i re che non verranno mai detronizzati.
L’amore dei nonni verso i nipoti è così immenso che non possono evitare di dimostrarlo in tutti i modi possibili. Con la cucina, i regali, i dolci, la presenza, i baci, le tasche piene per non privarli di nulla, con l’attenzione e la cura emanate per tutta la casa.
I bambini percepiscono questa traboccante generosità come un affetto talmente smisurato da esserne conquistati. Quando i nonni mancano, i bambini non sentono la mancanza dei cioccolatini, ma di quello che rappresentano: parlare con i loro nonni ed ascoltare parole di incoraggiamento, amore e saggezza.
In fin dei conti, i nonni sono i migliori fan dei nipoti e coloro i quali rafforzano di più la loro perseveranza, il loro talento, la loro determinazione ed i loro trionfi. Nessuno come i nonni percepisce così bene l’atteggiamento deciso dei nipoti, le loro canzoni favorite e i loro occhi brillanti impregnati di passione.
Nessuno può guardare i nipoti con tanta dolcezza come i nonni che se ne prendono cura; nessuno riuscirà a meravigliarsi tanto del passare degli anni, così come dell’impronta che prende forma.
Per questo motivo, le cure dei nonni riflettono un amore puro pieno di allegria ed obiettivi. Un affetto che forma i bambini, che li protegge in modo unico, non sempre comprensibile ed indescrivibile.
Questo è il motivo per cui i nonni che si prendono cura dei bambini lasciano un segno incancellabile nella loro anima, un’unione emotiva. Tutti quei capricci e i regali, insieme alle volte in cui sono corsi a calmare lo sconforto dei nipoti hanno permesso che essi crescessero con amore pieno, puro ed incondizionato.
Fonte : I nonni: gli eroi del nostro passato
I nonni hanno un dottorato in amore
Lo stile educativo dei nonni ha importanti benefici per un bambino. Perché? Perché i nonni che si prendono cura dei nipoti e trasmettono loro numerosi insegnamenti come:
Interessi (giardinaggio, cucinare, andare a fare passeggiate, etc).
Tradizioni e storie familiari: i bambini sono affascinati dai racconti sui loro genitori da piccoli. Canzoni, giochi e racconti del passato colmi di bellezza ed insegnamenti.
D’altro canto, sia la loro posizione familiare sia l’esperienza accumulata permettono di applicare uno stile di crescita tremendamente positivo, del quale i bambini vengono impregnati. Questo avviene perché i nonni tendono a:
Avere più pazienza e mono stress nella loro vita quotidiana. Questo permette loro di essere più affettuosi con i bambini e a mostrargli costantemente questo interesse affettivo tramite l’ascolto empatico.
Mantenere una comunicazione emotiva, pilastro fondamentale che permette che i nipoti si sentano molto più compresi dai nonni che dai genitori.
Correggere con i nipoti gli errori commessi con i figli e, pertanto, rinnovare la visione dei genitori su alcuni aspetti.
Allo stesso tempo i nonni sono molto meno critici e si concentrano più sulle cose che vanno bene che su quelle che vanno male, sottolineando così le forze del bambino più che le sue debolezze.
Un’altra bella caratteristica dello stile educativo dei nonni è che aiutano i nipoti ad essere indipendenti dai genitori, così come a socializzare con persone di diverse età.
Molte volte i nonni fanno da avvocati difensori dei bambini, fungendo così da ponte per validare sentimenti e complicazioni che risultano un ostacolo alla convivenza e alla comunicazione tra genitori e figli.
Di fronte ad una situazione di crisi e di problemi familiari, come può essere una separazione, i nonni sono un supporto emotivo indispensabile per i nipoti.
Tuttavia, bisogna fare attenzione: non sono solo i nonni a lasciare tracce nel cuore dei bambini, sono anche i nipoti ad apportare loro vitalità, allegria e sostegno in modo incommensurabile. Badare ai nipoti significa per i nonni riscoprire il mondo attraverso la meraviglia, l’innocenza e l’amore incondizionato.
A volte i genitori possono sentire che i nonni rubano loro il protagonismo, che esagerano dando ai bambini tutto quello che vogliono e non dicendo mai di no. Niente più lontano dalla realtà, ognuno ha il suo posto e il suo ruolo nella vita di un bambino.
È davvero sorprendente l’amore che assorbono i bambini tramite le caramelle donate, le paghette date di nascosto, le migliori sorprese, le cene speciali, i 4 pasti diversi per 4 nipoti diversi, il regalino improvviso e gli occhiolini di complicità.
Con queste parole si può pensare che i bambini vogliano bene ai propri nonni per quello che ricevono e non per quello che sono, ma in realtà i nipoti adorano i pomeriggi in compagnia dei nonni per quello che significano.
Tra le altre cose perché escono dagli schemi con amore, attenzioni ed affetto; perché il modo in cui i nonni ricordano ogni dettaglio ed ogni momento rende l’infanzia un luogo unico e speciale e perché loro sono i re che non verranno mai detronizzati.
L’amore dei nonni verso i nipoti è così immenso che non possono evitare di dimostrarlo in tutti i modi possibili. Con la cucina, i regali, i dolci, la presenza, i baci, le tasche piene per non privarli di nulla, con l’attenzione e la cura emanate per tutta la casa.
I bambini percepiscono questa traboccante generosità come un affetto talmente smisurato da esserne conquistati. Quando i nonni mancano, i bambini non sentono la mancanza dei cioccolatini, ma di quello che rappresentano: parlare con i loro nonni ed ascoltare parole di incoraggiamento, amore e saggezza.
In fin dei conti, i nonni sono i migliori fan dei nipoti e coloro i quali rafforzano di più la loro perseveranza, il loro talento, la loro determinazione ed i loro trionfi. Nessuno come i nonni percepisce così bene l’atteggiamento deciso dei nipoti, le loro canzoni favorite e i loro occhi brillanti impregnati di passione.
Nessuno può guardare i nipoti con tanta dolcezza come i nonni che se ne prendono cura; nessuno riuscirà a meravigliarsi tanto del passare degli anni, così come dell’impronta che prende forma.
Per questo motivo, le cure dei nonni riflettono un amore puro pieno di allegria ed obiettivi. Un affetto che forma i bambini, che li protegge in modo unico, non sempre comprensibile ed indescrivibile.
Questo è il motivo per cui i nonni che si prendono cura dei bambini lasciano un segno incancellabile nella loro anima, un’unione emotiva. Tutti quei capricci e i regali, insieme alle volte in cui sono corsi a calmare lo sconforto dei nipoti hanno permesso che essi crescessero con amore pieno, puro ed incondizionato.
Fonte : I nonni: gli eroi del nostro passato
Pan d'arancio RICETTA DI Mimma Scinardo Ratto
1 grossa arancia biologica 3 uova 300 g di farina 250 g di zucchero 200 g di burro 1 bustina di lievito Per la glassa all’arancia: 120 g di zucchero a velo 1/2 arancia
PREPARAZIONE: Per prima cosa, lavate l’arancia, asciugatela, privatela delle estremità e tagliatela a pezzi grossi compresa la buccia (ecco perché è importante che sia biologica). Inserite i pezzi di arancia in un mixer e frullate fino ad ottenere una purea. Mettete da parte. In una ciotola o planetaria, montate i tuorli con lo zucchero e aggiungete il burro fuso (se preferite, potete sostituire il burro con la stessa quantità di olio di semi). Aggiungete all’impasto la farina e il lievito setacciati. Successivamente, aggiungete la purea di arancia e amalgamate. Infine, montate a neve gli albumi e incorporateli delicatamente al composto con una spatola, dal basso verso l’alto. E l’impasto è pronto! Mettete l’impasto in uno stampo da plumcake imburrato e infarinato e cuocete in forno statico pre-riscaldato a 180° per circa 50 minuti (fate comunque la prova stecchino). Trascorso il tempo, tirate il pan d’arancio fuori dal forno e lasciar raffreddare a temperatura ambiente dentro lo stampo. Nel frattempo, preparate la glassa all’arancia: mettete in una ciotola lo zucchero a velo e aggiungete 3 cucchiai di succo di arancia. Mescolate con un cucchiaio e la glassa è pronta! A questo punto, una volta che il pan d’arancio sarà freddo, estraetelo dallo stampo e adagiatelo su una gratella. Con un pennello, distribuite la glassa sull’intero plumcake. Lasciatelo riposare per almeno me
Ecco la ricetta dei rigatoni al pesto di zucchine bianche
Tagliare a piccoli cubetti 250 gr di zucchine bianche ( romanesca striata o lo zucchini siciliano ) eliminando buona parte della parte bianca ed escludendo i semini. Sistemare nel mixer i cubetti di zucchine con 40 gr di pinoli, 10 foglie di basilico, 5 foglie di menta, 1 spicchio d'aglio, 2 cucchiai di parmigiano grattugiato, un pizzico di sale e olio extravergine d'oliva quanto basta per frullare ed ottenere un composto omogeneo e molto cremoso.
Lessare intanto 400 gr di pasta integrale formato rigatoni ( o di riso oppure di semola di grano duro ) in abbondante acqua bollente salata. Scolata la pasta al dente condirla con il pesto preparato, un cucchiaio di acqua di cottura della pasta, se occorre, una macinata di pepe e servire spolverando, a piacere, con parmigiano grattugiato.
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SPAGHETTI INTEGRALI CON LIMONE, CANNELLA, TIMO E BRICIOLE DI TARALLO
Ecco come prepararla: - spaghetti integrali 350 g - limone non trattato 1 - olio evo 1 cucchiaio - burro 40 g - sale/pepe qb - cannella 1 cucchiaio - taralli 4 - qualche fogliolina di timo
Lavate per bene il limone, grattugiate la scorza evitando la parte bianca. Tagliatelo a metà e spremetelo ricavando il succo che andrete poi a filtrare per eliminare le impurità. Prendete un tegame abbastanza capiente. Aggiungete l’olio, il burro, la scorza del limone, la cannella, il sale e il pepe. Fate sciogliere a fuoco dolce. Unite ora il succo di limone le foglioline di timo. Lessate la pasta in abbondante acqua salata. Scolate al dente e fatela saltare qualche minuto con il condimento in modo da farla insaporire. Servite guarnendo il piatto con i taralli sbriciolati.
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Paccheri al tonno fresco con pesto di melanzane
Ecco come preparali: 360 gr di paccheri 1 melanzana 220 gr di tonno fresco 60 gr di mandorle 100 gr di pomodori datterini ½ bicchiere vino bianco 10 gr di capperi Basilico Timo Aglio Olio di oliva Pepe nero
Tagliare a cubetti il tonno fresco e cuocerlo in padella con un filo di olio di oliva ed uno spicchio di aglio. Dopo qualche minuto aggiungete il vino bianco e, dopo averlo lasciato evaporare per qualche minuto, spegnete e mettete da parte il tonno. Nella stessa padella, fate cuocere bene le melanzane a cubetti. Una volta cotte le tritate con un mixer con il basilico, i capperi, le mandorle, del pepe nero e dell’olio di oliva e mettete da parte. Soffriggete in una padella con pochissimo olio i pomodori tagliati in due. Calate la pasta e quindi saltarla in padella insieme al tonno e al pesto di melanzane. Correggete con acqua di cottura e alla fine aggiungete i pezzi di pomodoro. Servite con una spolverata di pepe.
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ciambella light alle mele RICETTA DI Teresa Sciacca
ingredienti3 uova 180 gr di zucchero di canna grezzo 300, gr di farina di semola 150 gr di yogurt bianco 2/3 mele 1 limone Gherigli di noci 1 bustina di lievito per dolci
preparazione Accendere il forno a 180° Mettere in una ciotola i dadini di mela, aggiungere succo di limone, intanto sbattere le uova con lo zucchero di canna. Aggiungere lo yogurt bianco, la farina, una bustina di lievito per dolci, mescolare bene tutti gli ingredienti. Soltanto alla fine, aggiungere le mele e il succo di limone. Versare il composto in una tortiera imburrata e infarinata. Alla fine , mettere i gherigli di noci in superficie e cospargere di zucchero di canna e cannella. Infornare per 35 minuti a 180° .
domenica 29 gennaio 2017
Rotolo al cioccolato ripieno di Nutella e panna fresca RICETTA DI Anna Maria Di Presa
Oggi ho fatto un rotolo al cioccolato ripieno di Nutella e panna fresca .... buonissimo , vi posto la ricetta , se volete provare 4 uova 130 gr di farina 00 150 zucchero 100 gr di cioccolato fondente 40 gr di burro morbido a temperatura ambiente Un pizzico di sale Mezza bustina di lievito
Si trita il cioccolato , e si tiene da parte, montare le uova e lo zucchero , aggiungere il sale , poi mettere farina e cioccolato , il burro ed infine il burro e la bustina del lievito , cuocere su teglia quadrata e carta da forno per 12 minuti 180 forno statico ..... una volta sfornato , mettere il rotolo su di un canovaccio bagnato e strizzato e arrotolarlo su tutti i versi in modo che non si rompe ... poi srotolare e spalmare la Nutella , e sopra la panna fresca non zuccherata .
sabato 28 gennaio 2017
Giorni della Merla (29-30-31 Gennaio): perchè si chiamano così ?
La tradizione vuole che il 29-30-31 di Gennaio, gli ultimi tre giorni di questo primo mese dell’anno, vengano ricordati come i “giorni o dì della Merla”, ad indicare uno tra i periodi più freddi dell’inverno. Ma da dove trae origine questa credenza, entrata oramai a far parte della vita di tutti noi? Molte sono le versione che spiegano l’origine di questa leggenda, alcuni simili altre assi diverse, ma che vedono in tutte un unico protagonista: una Merla. La prima nasce in tempi assai lontani, quando Gennaio non aveva ancora 31 giorni ma solo 28. Si narra che Gennaio fosse particolarmente scherzoso e un po’ invidioso, in particolar modo con una Merla, molto ammirata per il suo grande becco giallo e per le penne bianchissime. Per questo Gennaio si divertiva a tormentarla; ogni volta infatti che ella usciva in cerca di cibo egli scatenava bufera di neve e vento. Stufa di tutto questo un giorno la Merla andò da Gennaio e gli chiese:” Amico mio potresti durare un po’ di meno?”. Ma Gennaio, orgoglioso come era rispose: “ E no, carissima proprio non posso. Il calendario è quello che è, e a me sono toccati 28 giorni.” A questa risposta la Merla decise di farsi furba e l’anno seguente fece una bella scorta di cibo che infilò nel suo nido così che rimase per tutti i 28 giorni al riparo senza bisogno di uscire. Trascorsi i 28 giorni, la Merla uscì e cominciò a prendere in giro Gennaio: “Eh caro mio, quest’anno sono stata proprio bene, sempre al calduccio, e tu non hai potuto farmi congelare il becco nemmeno un giorno.” Detto ciò Gennaio se la prese così tanto che andò dal fratello Febbraio, che vantava ben 31 giorni, e gli chiese in prestito 3 giorni. Il fratello dubbioso domando: “ Cosa vuoi farne? “ e Gennaio rispose: “Ho da vendicarmi di una Merla impertinente. Stai a vedere”. E così Gennaio tornò sulla terra e scatenò una tremenda bufera di neve che durò per tutti i 3 giorni. La povera Merla, che era andata in giro a far provviste, per il forte vento non riuscì nemmeno a tornare al suo nido. Trovato il comignolo di un camino, vi si rifugiò in cerca di un po’ di tepore. Trascorsi quei freddissimi 3 giorni uscì dal comignolo sana e salva ma le sue candide penne erano diventate tutte nere a causa del fumo e della fuliggine. Da allora Gennaio ha sempre 31 giorni e i merli hanno sempre le piume nere.
La seconda versione, ambientata nel capoluogo lombardo, ha come protagonisti un merlo, una merla e i loro tre figlioletti. Erano venuti in città sul finire dell’estate e avevano sistemato il loro rifugio su un alto albero nel cortile di un palazzo situato in Porta Nuova e poi per l’inverno sotto una gronda, al riparo dalla neve che in quell’anno era particolarmente abbondante. Il gelo rendeva difficile trovare le provvigioni così che il merlo volava da mattina a sera in cerca di cibo, che tuttavia scarseggiava sempre di più. Un giorno il merlo decise di volare ai confini di quella nevicata, per trovare un rifugio più mite per la sua famiglia. Intanto continuava a nevicare. La merla, per proteggere i figlioletti intirizziti dal freddo, spostò il nido su un tetto vicino, dove fumava un comignolo da cui proveniva un po’ di tepore. La tormenta tenne così lontano il merlo da casa per ben tre giorni (appunto gli ultimi tre di Gennaio). Quando tornò indietro, quasi non riconosceva più la consorte e i figlioletti erano diventati tutti neri per il fumo che emanava il camino. Nel primo dì di febbraio comparve finalmente un pallido sole e uscirono tutti dal nido invernale; anche il capofamiglia si era scurito a contatto con la fuliggine. Da allora i merli nacquero tutti neri; i merli bianchi diventarono un’eccezione di favola. (web)
Ciambella alla pizzaiola
Ingredienti per il lievitino: 12 g di lievito fresco 135 g di farina “0” 75 g di acqua 1 cucchiaino di zucchero
Ingredienti per il primo impasto: 300 g di farina “0” 30 g di parmigiano grattugiato 120 ml di latte 2 uova 100 g di burro 8 g di sale fino
Ingredienti per la farcia: passata di pomodoro 125 g di mozzarella 60 g di provola
Procedimento: in una ciotola mescolate l’acqua con il lievito, lo zucchero e la farina, quindi impastate e formate una palla liscia e omogenea, fatela lievitare in una ciotola coperta con pellicola per un’ora nel forno con la luce accesa. Trascorso il tempo di riposo incorporate all’impasto le uova, il parmigiano, il latte, il burro, la farina e in ultimo il sale. Ora trasferite il composto su la spianatoia iniziate ad impastare fino a formare un palla liscia e omogenea, dopodiché fate lievitare in una ciotola coperta con pellicola per 2 ore. Nel frattempo tagliate il formaggio a cubetti; poi riprendete l’impasto lievitato e stendetelo sulla spianatoia e formate un rettangolo, quindi cospargetelo con la passata di pomodoro condita con sale e origano e il formaggio, a questo punto arrotolate l’impasto su se stesso. Ora adagiate la ciambella in uno stampo unto di olio e unite le due estremità. Pennellate anche la superficie e infornatela a 200°C per 35/40 minuti, sfornate tagliate a fette e servite calda la vostra ciambella alla pizzaiola.
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MONTANARE FRITTE TIPICHE NAPOLETANE
PER IL SUGHETTO UNA SCATOLA DI PELATI OLIO EVO 3 CUCCHIAI BASILICO FRESCO SALE Q.B. PER L'IMPASTO
1 kg di farina 1panetto di lievito 40 gr di sale fino 10 gr di zucchero 700 ml d'acqua Una tazzina d' olio Per guarnire 300 grammi di provola o mozzarella formaggio grattugiato e basilico Come si prepara:
Preparate la pasta versando in una ciotola la farina, il sale e lo zucchero. Amalgamate e aggiungete il lievito sbriciolato e mescolate. Aggiungete poi l’acqua e impastate per almeno 10 minuti, fin quando l’impasto risulterà morbido e liscio, e fatelo «crescere» in luogo caldo, coperto da un panno, per almeno 2 ore Poi prendete l'impasto e fate tante palline e fatele crescere per una mezz'oretta . Mentre cresce l'impasto fate un bel sughetto facendo soffriggere un po' di cipolla e dopo aggiungete il pomodori pelati. Stendete le palline e formate tanti cerchi Friggete le pizze in una padella alta ricolma di olio (l’olio dovrà ricoprire totalmente la pizza), rigirandole fin quando entrambi i lati saranno belli dorati . Mettete tutte le pizze su un vassoio e aggiungete il pomodoro formaggio grattugiato provola o mozzarella e basilico
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Plumcake salato con pancetta e formaggio
Ingredienti 3 uova 200 ml di latte- 100 ml di olio d'oliva- 300 g di farina 00 100 g di pancetta affumicata a cubetti 3 cucchiai formaggio grattugiato-una fetta di fontina(ma va bene qualunque altro formaggio che fonde) 1 bustina lievito istantaneo per torte salate (mastro fornaio) sale e pepe
Imburrate uno stampo per plumcake In una terrina montate le uova con sale e pepe, quando le uova saranno spumose,unite il latte e l'olio a filo. Aggiungete poi all'impasto la farina setacciata a pioggia con il lievito. Unite al composto la pancetta e la fontina a cubetti e il formaggio grattugiato.Amalgamate il tutto. Versate all'interno dello stampo il composto e livellatelo il più possibile. Infornate il plumcake in forno preriscaldato a 180° per circa 40 minuti. Lasciate raffreddare per 15 minuti, tagliate a fette e servite
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Tortini di patate farciti
Ingredienti per 6 tortini di patate farciti: 300 g di patate 100 g farina 0 50 g di prosciutto a cubetti 50 g di salamino piccante a cubetti 2 wurstel 3 cucchiai di besciamella sale e pepe q.b.
Preparazione: Per preparare i tortini di patate farciti lessate le patate in abbondante acqua salata, una volta pronte scolatele, lasciatele intiepidire e sbucciatele. Schiacciate la patate con uno schiacciapatate, conditele un po’ di sale, un pizzico di pepe e impastatele con la farina. Una volta ottenuto un panetto compatto stendetelo con un mattarello e ricavate 6 cerchi con un diametro di 11 cm e 6 cerchi con un diametro di 7 cm. Mescolate il prosciutto, il salamino e i wurstel a pezzetti con la besciamella. Foderate degli stampini per muffin con i cerchi più grandi, farcite i tortini con il ripieno e chiudeteli con i cerchi più piccoli. Prestate attenzione ad eseguire questi passaggi abbastanza velocemente perchè l’impasto di patate tende a diventare appiccicoso molto in fretta. Nel caso in cui l’impasto dovesse diventare appiccicoso aggiungete un cucchiaio di farina.
Infornate i tortini di patate farciti in forno statico preriscaldato a 225° per circa 35 minuti. Controllate la cottura dei tortini e regolatevi con i tempi di cottura basandovi sulle caratteristiche del vostro forno.
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Lasagne con Carciofi e Salsiccia
Ingredienti: Sfoglie di lasagna 4 salsicce 4 carciofi Olio Aglio Sale Pepe Vino Per la besciamella all'acqua: 4 cucchiai di olio EVO 4 cucchiai di farina 350 ml di brodo o acqua Sale e pepe
Lavare bene i carciofi e togliere la parte dura. Tagliarli a listarelle e cuocerli con olio, aglio, pepe, una spruzzata di vino e aggiungere anche la salsiccia sbriciolata e lasciare andare fino a cottura. Nel frattempo preparare la besciamella all'acqua con 4 cucchiai di olio, 4 cucchiai di farina. Fare il roux e versarvi 350 ml di brodo e far addensare. Salare e pepare. Alternare uno strato di lasagna a uno di salsiccia, carciofi, due mestoli di besciamella, parmigiano e mozzarella. Proseguire con gli strati fino a finire gli ingredienti. Mettere in forno a 200° fino a cottura.
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venerdì 27 gennaio 2017
Polpette di ricotta
Tempo 40 minuti, Media difficoltà Ingredienti per 4 porzioni 400 g. di ricotta di pecora o vaccina; 80 g di parmigiano grattugiato; Sale q.b.; Prezzemolo; Pepe nero macinato; 150 di mollica di pane; Uova (1 o 2 a seconda della consistenza dell’impasto)
Ricetta Polpette di ricotta
1) Mettete la ricotta in una terrina e schiacciatela con una forchetta.
2) Aggiungete un poco di sale, pepe, prezzemolo tagliuzzato fine, mollica di pane sbriciolata, parmigiano e poi 1 o 2 uova intere a seconda della consistenza dell’impasto, che non deve essere molto morbido ma piuttosto compatto.
3)Formate delle polpette tonde e mettetele dentro un tegame ben distanziate tra di loro, aggiungete acqua a filo delle polpette, 2 cucchiai di olio e un rametto di prezzemolo.
4) Cuocete a fuoco bassissimo con un coperchio senza girarle (sono molto delicate) per 15 o 20 minuti circa.
5) Servite le polpette di ricotta molto calde, con un 2 o 3 cucchiaiate di brodo di cottura e una foglia di prezzemolo. Ricordate che la ricotta di pecora è di solito più saporita di quella vaccina, quindi serve meno sale.
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Lasagne alla zucca gialla
Tempo 70 minuti; media difficoltà Ingredienti per 4 persone: 250 g lasagne precotte 500 g zucca gialla 1 ricotta 500 ml besciamella piuttosto liquida 1 cipolla bianca 50 g burro Ricetta Lasagne con la zucca
In una padella con 4 cucchiai di olio fate rosolare,dopo averla affettata, la cipolla per qualche minuto e poi aggiungete la zucca, lavata e pulita e tagliata a pezzettini; rosolate ancora 5 minuti, abbassate la fiamma e fate cuocere 10 minuti. Riducete la zucca in crema con un minipimer e poi amalgamate questa crema con la besciamella, lasciando da parte un poco di besciamella per l’ultimo strato. In una pirofila da forno leggermente imburrata mettiamo il primo strato di lasagne, copriamo con la crema di zucca e besciamella, pezzetti di ricotta e una spolverata di grana. Ripetete per due volte gli strati e finite con le lasagne, abbondante, formaggio grana, qualche pezzetto di burro, pinoli e besciamella. Infornate a 180° per 30 minuti o fino a che non si formi una crosticina sulle lasagne. Fate leggermente raffreddare le Lasagne alla zucca gialla e servite.
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Paccheri zafferano e gamberetti
Ingredienti per 4 porzioni 320 g di paccheri 300 g di gamberetti sgusciati (anche surgelati ) 1 bustina di zafferano 3 cucchiai di panna da cucina 1 spicchio di aglio 1 ciuffetto di prezzemolo sale e pepe q.b. ½ bicchiere di vino bianco 3 cucchiai di olio extravergine di oliva
Ricetta paccheri allo zafferano con gamberetti In una padella con l’olio fate soffriggere l’aglio, aggiungete i gamberetti ancora surgelati e fateli rosolare. Versate il vino, mescolate un poco e fatelo evaporare. Aggiungete lo zafferano, il prezzemolo. sale e pepe e, fate cuocere altri 10 minuti . Aggiungete poi la panna, mescolate e spegnete. Intanto cuocete in abbondante acqua salata i paccheri, scolateli, versateli nella padella con i gamberetti, fateli insaporire per qualche minuto e servite
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Mamma lasciami crescere (Bellissima da leggere e riflettere)
Mamma, lasciami crescere come cresce un bambino, se non imparo dalle esperienze non saprò affrontare al meglio la vita. Mamma, lasciami correre e poi sbucciare un ginocchio, dopo aver pianto imparerò che cadere vuol dire farsi male, imparerò a stare attento, imparerò dal pericolo ad essere prudente. Mamma, lasciami imbrattare di colore la scrivania, lascia che le mie mani si sporchino di tempera, di colla e adesivo, imparerò coi colori a dipingere il mio mondo. Mammina, lasciami sporcare la faccia di sugo, lascia che con le mani io scopra il cibo, lascia che io scopra i sapori, lasciami provare, non mi imboccare! Se tu insisti io mi arrendo e cercherò te ogni volta che non avrò voglia di mangiare da solo. Mamma, lasciami piangere ogni tanto, non correre da me appena accenno un lamento, prova ad aspettare, io devo imparare a cavarmela da solo! Cosa farò quanto dovrò affrontare le difficoltà e tu non sarai al mio fianco? Madre mia, lascia da parte le tue faccende ogni tanto, sporcati la faccia di marmellata come me, imbratta le tue mani di tempera, costruiamo insieme grandi castelli, enormi vascelli, piramidi di Lego, se ti siedi vicino a me io ti sento più vicina. Mamma, non fare quella faccia quando ho la febbre, io mi devo ammalare, i batteri e i virus mi devono fortificare; smettila di andare nel panico, vivrò nella paura se tu hai sempre troppa paura per me.
Mamma, se mi lasci dalla nonna non è la fine del mondo, anche loro hanno bisogno di me ed io ho bisogno di loro! Vai pure fuori e mangiati una pizza, non morirò di fame e non impazzirò dalla solitudine, imparerò dalla lontananza a non dipendere sempre da te. Mamma, se vado piano tu non correre, non sono una macchina e ho bisogno di tempo per imparare. A te sempre facile ciò che per me è incomprensibile, ricordi quando eri bambina? E’ successo anche a te di non capire le cose semplici. Mamma, fidati di me, io sono piccolo ma sto imparando a vivere! Lasciami la mano qualche volta, fammi correre, fammi nascondere, fammi giocare, se mi imbottisci con quel maglione io quasi non posso respirare! Vivi mamma e lascia che io viva, lasciami vivere a modo mio, rispetta i miei tempi, i miei spazi e i miei sogni! Mamma, non lo so se diventerò ingegnere e non lo so se sarò uno chef: dammi la libertà di scegliere, di sbagliare, di capire a mio modo ciò che voglio diventare. Mamma, non scordarti del bacio della buona notte e nemmeno dell’imbocca al lupo quando vado a scuola, un giorno rimpiangerai ciò che sbadatamente non sei riuscita a darmi ed io per sempre rimpiangerò ciò che davvero mi serviva da te. Io ti adoro e tu mi ami, ma se ti fidi di me io mi fiderò del mondo. Mamma, lasciami crescere come cresce un bambino, se non imparo dalle esperienze non saprò affrontare al meglio la vita. Mamma questo è anche il mio mondo ed io voglio scoprirlo con te. Fonte WEB
CHI SI LAMENTA SEMPRE DANNEGGIA I NEURONI DI CHI GLI STA INTORNO…LO DICE LA SCIENZA
Quando siamo in presenza di persone che si lamentano, o che chiacchierano senza un fine costruttivo e propositivo, la qualità delle loro vibrazioni negative si ripercuote su di noi e ha un effetto nocivo sui neuroni del nostro cervello.
lagnanza e la chiacchiera sono il frutto di un atteggiamento arcaico, una strategia di sopravvivenza, adottata dal nostro inconscio per liberarci di stati mentali ed emotivi aberranti, che purtroppo va a discapito di chi ne subisce l’influsso passivo. È stato scientificamente provato, che le onde magnetiche caratteristiche delle lamentele e delle chiacchiere, spengono letteralmente i neuroni dell’ippocampo, preposti tra l’altro alla risoluzione dei problemi. Rimanere esposti per più di trenta minuti a lagnanze, negatività e chiacchiere superflue provoca danni effettivi a livello cerebrale, sia che provengano da persone in carne ed ossa che dai media, in primis la televisione.
Cosa fare di fronte a manifestazioni di questo genere? I media si possono spegnere, escludere. Con le persone, si può invece cercare di dirottare la conversazione verso argomenti propositivi, o addirittura, suggerire molto diplomaticamente al “lamentoso”, di fare tre respiri profondi, espirando forte con la bocca. Naturalmente noi stessi dovremmo evitare di cadere in lagnanze e inutili chiacchiere, consapevoli del fatto che oltre a nuocere a chi ci sta intorno, stiamo letteralmente sprecando la nostra energia. Siamo così abituati a lamentarci e ad ascoltare le lamentele, da esserne perfino assuefatti. Ma se ascoltare le lamentele degli altri spegne i neuroni, quando siamo noi a farlo… cosa succede?
Fisiologicamente, le cellule del nostro cervello si specializzano con contenuti di basso livello, perdendo nel tempo in creatività e capacità di risolvere le situazioni critiche, uscire dalle difficoltà e mettere in moto l’inventiva, cosa che si sviluppa normalmente nelle persone che invece di scegliere la lamentela, trasformano le “crisi” in opportunità: un cervello in movimento, volto continuamente a creare, permette nell’insieme di essere più consapevoli.
Esotericamente, accade che la personalità agisce con il “pilota automatico”, addensando sempre di più quel meccanismo per cui l’ego tende a prendere il sopravvento sull’Essere. Ovviamente, questa percezione esula dall’insieme di cui facciamo parte e ci allontana sempre più dalla Realtà reale, cristallizzando gli schemi (e i programmi mentali) che ci fanno percepire la virtualità come realtà oggettiva.
Energeticamente, sappiamo bene, anche grazie alle moderne scoperte della Fisica Quantistica, che dove va il pensiero, l’energia fluisce e crea! Più i miei pensieri sono negativi, orientati alla mia sfortuna, alla crisi e al lavoro che scarseggia, al politico che si fa le vacanze di lusso alla faccia del popolo che non ce la fa, ecc… più sto nutrendo di energia quella determinata situazione. Psicologicamente si creerà un circolo vizioso, per cui tali pensieri negativi diverranno l’unica realtà possibile, moltiplicando proprio quelle situazioni che confermano questo processo.
Può capitarci di vivere in contesti nei quali siamo sottoposti a forti pressioni e disequilibri, ambienti carichi di stress e negatività che agiscono come dei veri e propri virus, su tutti i fronti: mentale, emozionale e fisico. È altresì vero che più innalziamo il nostro livello energetico, più la realtà circostante reagisce alla nostra qualità vibrazionale. Non solo attraiamo nella nostra vita situazioni e persone affini a ciò che siamo, ma influiamo positivamente anche sull’ambiente che ci circonda, e sulle persone con cui ci relazioniamo
Fonte: realtofantasia.blogspot.it
Rivisto da Fisicaquantistica.it
Tratto dal libro: Lifesurfing di Claudia Galli
Curare la cervicale con il sale caldo
In che modo? Scopriamolo. Coloro che soffrono di cervicalgia sono spesso costretti a letto o all’assunzione di antinfiammatori e antidolorifici. Esistono però dei rimedi naturali per curare la cervicale, e per far fronte ai dolori che provoca. Si tratta proprio del sale caldo. La cura è naturale al cento per cento, e i risultati sono soddisfacenti. Inoltre curare la cervicale con il sale caldo è davvero molto semplice. Vediamo come fare…
Se soffrite di dolori cervicali, potete avvalervi di questo rimedio “della nonna”. Riscaldando il sale, esso rimarrà ad una temperatura alta per lungo tempo. Per curare la cervicale con il sale caldo basta scaldarne un po’ avvalendovi di una padella antiaderente. Mettete in essa il sale grosso, e lasciatelo lì fino a che non inizia a scoppiettare. A questo punto, rimuovetelo dalla padella e mettetelo all’interno di un sacchetto di doppia flanella, che infine andrà annodato per far sì che il sale non fuoriesca. A questo punto non vi resta cheposizionarlo sulla parte del corpo che presenta dolore. Noterete un immediato sollievo e una diminuzione del fastidio.
Tenete presente che il sale caldo può essere utilizzato anche per curare altri problemi. Ad esempio nel caso di dolori muscolari, reumatismi agli arti, torcicollo. Il sale caldo è utilissimo anche per placare la tosse, mettendolo sul petto. Insomma, spendendo pochissimo avrete un rimedio naturale efficace e genuino, che vi aiuterà a stare meglio senza assumere medicine, pericolose per l’organismo…
(web)
Alloro : Impressionate! Scopri perchè devi averlo sempre in casa tua!
Sicuramente tutti abbiamo in dispensa le foglie d’alloro, usato generalmente per condire gli alimenti, ma non tutti conoscono gli innumerevoli benefici che questa pianta può apportare al nostro organismo. L’alloro è, infatti, una pianta dalle mille risorse, sia per i nostri cibi che per la nostra salute. Questa pianta, infatti, può essere usata in tantissimi modi: possiamo utilizzarla in cucina oppure fare degli infusi oppure ancora utilizzarla come un incenso. Vediamo insieme come sfruttare al massimo tutti i benefici e le proprietà di questa meravigliosa pianta e i suoi usi. -L’alloro è perfetto per curare problemi di flatulenza o gas intestinali, una semplice tazza di infuso di alloro è
sufficiente.-Regolarizza in maniera efficace la produzione di insulina per contrastare l’eccesso di zucchero nel sangue. -È ricca di potassio e, per questo, si raccomanda a chi soffre di dolori muscolari e perfino agli atleti, di bere una tazzina di infuso di alloro. -Le foglie, applicate sulle ferite o sulle bruciature come un cerotto, faranno sì che queste si cicatrizzino in pochi giorni. -Ha un effetto diuretico, e per questo aiuta il nostro corpo ad eliminare i liquidi in eccesso e a combattere la ritenzione idrica. -È un alleato eccellente per la salute e la bellezza dei nostri capelli, elimina la forfora e dona morbidezza e lucentezza alla chioma. -Se qualcuno in famiglie soffre di artrite, l’alloro potrebbe essere la soluzione, grazie al suo alto contenuto di calci può essere un potente alleato contro i dolori artritici. -Sembra incredibile come, grazie agli acidi grassi oleici e linoleici, possa fare da scudo protettivo per il nostro cuore e le nostre arterie. -Inoltre, è una fonte naturale di ferro ed è raccomandato per chi soffre di anemia. – È un potente calmante e rilassante se ci sentiamo ansiosi, basta lasciar bruciare 5 foglioline d’alloro nella stanza e ci sorprenderemo a rilassarci grazie al meraviglioso odore che l’alloro sprigionerà.
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Non spendere soldi per la pedicure. Come avere dei piedi splendidi con questi 2 ingredienti da cucina.
Per il vostro benessere, i piedi curati sono molto più importante di quello che pensate. Lesioni, secchezza ed altri problemi possono ostacolare i movimenti del vostro corpo. L’igiene personale e la dieta possono influenzare la salute dei piedi, che hanno bisogno di essere curati quotidianamente. Ma fare pedicure costose ed utilizzare prodotti sofisticati non è sempre la scelta giusta. L’articolo di oggi vi mostrerà un trattamento “fai da te” che vi aiuterà a mantenere i vostri piedi curati e in perfetta salute. Questo trattamento servirà a prevenire secchezza, screpolature e stanchezza. Gli ingredienti possono essere trovati facilmente nella vostra cucina e la preparazione è davvero semplice. Ingredienti: 2-4 tazze di latte; 3 cucchiai di bicarbonato di sodio;
Istruzioni: Per prima cosa, riscaldate il latte. Poi versatelo in una bacinella e aggiungete il bicarbonato. Mescolate bene ed immergete i piedi per 10 minuti. Dopodiché sciacquate i piedi con dell’acqua calda e asciugate delicatamente i vostri piedi con un asciugamano. Applicate la vostra crema per i piedi quotidiana e godetevi i risultati!
Questo articolo non è destinato a fornire consigli medici, diagnosi o trattamento.
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Come preparare l’acqua che disintossica e sgonfia l’addome
Ideata da una nota nutrizionista e personal trainer statunitense, questa bevanda è una delle più efficaci per disintossicare l’organismo, eliminando le tossine dal fegato e smaltendo il grasso in eccesso, sopratutto quello concentrato nell’area addominale. In questo articolo ti spieghiamo come preparare questa eccellente bevanda
Prima di elencare gli ingredienti, suggeriamo di scegliere prodotti naturali e biologici, per evitare di esporre il nostro organismo a pesticidi e altre sostanze tossiche. L’obiettivo di questa bevanda è, appunto, eliminare le tossine che vengono accumulate anche per il consumo di cibi non adeguati. Hai bisogno di: mezzo cetriolo, mezzo limone, mezzo cucchiaio di zenzero grattugiato, 3-4 foglie di menta, mezzo cucchiaio di miele e, ovviamente acqua minerale.
Taglia il cetriolo a fette molto sottili, poi versalo in una brocca di vetro assieme agli altri ingredienti. Infine, versa l’acqua minerale (circa 1 litro). Mescola bene per favorire l’integrazione degli alimenti, e fai riposare per almeno 4 ore, anche in frigo.
Indicazioni per il consumo dell’acqua disintossicante: bere un bicchiere 15 o 20 minuti prima della colazione, per favorire l’assorbimento delle sostanze nutritive dal tuo organismo.
fonte
Il miracoloso rimedio naturale che cura dolori alle ginocchia, articolazioni e schiena in soli 30 giorni
Questa ricetta l’abbiamo già proposta tempo fa. Ha avuto successo in tutto il mondo e si è diffusa a macchia d’olio. Centinaia di persone affermano di aver raggiunto grandi risultati con questa ricetta. Altri, pochissimi, dicono che è un inutile trattamento naturale; ma questo è il classico vecchio pregiudizio contro le ricette naturali. Ad ogni modo, assodato come questo sia un rimedio eccellente, agisce in maniera portentosa contro il mal di schiena, gambe e articolazioni. Il suo ingrediente principale è la gelatina (colla di pesce). La gelatina contiene due aminoacidi, la prolina e l’idrossiprolina, che sono importantissimi per il recupero del tessuto connettivo. Inoltre la gelatina fornisce forza alle articolazioni e ai muscoli, migliorando il metabolismo e la salute della pelle. La gelatina è ricca di collagene (una proteina che si trova maggiormente nel tessuto osseo); il collagene è un altro motivo per cui la gelatina è molto utilizzata per il rafforzamento delle articolazioni e dei muscoli del cuore, per aumentare la capacità mentale e prevenire l’insorgere di problemi ossei come artrite e osteoporosi. La gelatina è insapore e incolore e la trovate nel reparto dolci di qualsiasi supermercato, di solito commercializzata come “colla di pesce”.
PREPARAZIONE E UTILIZZO Il trattamento è molto semplice da seguire. La sera, prima di andare a letto, mescolate 5 grammi di gelatina in una tazza di acqua fredda Mettete il composto a riposare la notte (fuori dal frigorifero). La miscela acquisirà una consistenza gelatinosa; al mattino prendetela a stomaco vuoto. Se si desidera, è possibile aggiungere un pò di miele o limone spremuto al momento. Entro 7 giorni, noterete già i primi risultati. Continuate il trattamento per 30 giorni e ripetete la procedura dopo 6 mesi. “Questo articolo vuole solo fornire un aiuto naturale e non sostituirsi al lavoro degli specialisti. Consultate sempre il vostro medico.”
fonte Corriere Serale
La dieta dell’acqua: 10 consigli per perdere 4 kg in una settimana
La dieta dell’acqua è un regime alimentare sano e dietetico che si basa sull’assunzione di acqua in determinati momenti della giornata.
Studiare una dieta che tenga in considerazione l’assunzione calibrata dei liquidi fa benissimo al corpo ma aiuta anche a smaltire i kg di troppo.
Ecco allora 10 consigli per perdere 4 kg in una settimana: Per dimagrire è importante bere almeno 10 bicchieri di acqua al giorno, ricordatevi di farlo sempre prima dei pasti in questo modo aumenterete il senso di sazietà e sentirete meno la fame. Bere acqua prima di fare colazione: bere acqua a stomaco vuoto aiuta a depurare l’organismo e a perdere peso. Sarà importante bere almeno 2 bicchieri di acqua tiepida appena svegli. Bevete acqua frizzante: avete fame e non sapete cosa fare? Bevete acqua frizzante, vi aiuterà a saziarvi e a farvi passare la sensazione di fame. Consuma frutta e verdura: l’idratazione non arriva sollo dall’acqua ma anche da frutta e verdura, ottima fonte di vitamine e antiossidanti. Evita le fritture: evitate i cibi fritti e preferite cotture al forno, bollite o al vapore, la frittura infatti oltre che ad aumentare la ritenzione idrica fa anche ingrassare. Limita il sale: bere acqua fa dimagrire ma bisogna limitare l’assunzione del sale, una delle principali cause di cellulite e adiposità localizzate. Preferite spezie ed erbe aromatiche. Caffè: nella dieta dell’acqua è consentito bere solo 2 caffè al giorno, uno a colazione e l’altro entro le 14:00 e non oltre. A metà pomeriggio preferite un tè o una tisana depurativa. Pasta e pane: la pasta e il pane non fanno ingrassare, a meno che ovviamente non ne mangiate troppa. Il nostro consiglio è di modificare il condimento, evitate condimenti troppo ricchi ed elaborati e preferite piatti sani, come ad esempio un sugo pomodoro e basilico oppure il pesto. Poca carne rossa: nella dieta dell’acqua bisogna limitare l’assunzione della carne rossa, potete mangiarla massimo 1-2 volte a settimana.
Dieta dell’acqua
LUNEDI Colazione: uno yogurt magro con un frutto di stagione. Pranzo: 70 grammi di pasta integrale con 50 grammi di ricotta di mucca, songino con pomodori, carote e radicchio. Spuntino: due fette di melone. Cena: 150 grammi di petto di pollo alla griglia, zucchine al vapore, 50 g di pane integrale.
MARTEDI Colazione: spremuta e cereali integrali Pranzo: 80 grammi di risotto con verdure e un’insalata mista a piacere Spuntino: una mela o una pera Cena: insalata mista con lattuga, carote, cetrioli e 80 grammi di tonno, 50 grammi di pane integrale
MERCOLEDI Colazione: 150 ml di latte parzialmente scremato o latte vegetale con fiocchi di cereali Pranzo: 250 grammi di salmone al vapore, 50 grammi di pane integrale, insalata Spuntino: una tazza di tè verde, due gallette integrali con due cucchiaini di miele, un frutto Cena: 70 grammi di penne integrali con gamberi e zucchine, carote al vapore
GIOVEDI Colazione: uno yogurt magro, un frutto a scelta. Pranzo: un’orata al cartoccio un’insalata mista di lattuga, carote, sedano Spuntino: uno yogurt magro e una fetta di anguria Cena: passato di verdure con 60 grammi di pane integrale tostato, 40 grammi di crescenza
VENERDI Colazione: tè verde con due fette biscottate integrali e un cucchiaino di miele, una spremuta di arancia Pranzo: 80 grammi di pasta al pesto con fagiolini al vapore Spuntino: una mela o una pera Cena: insalata mista a piacere con un uovo sodo e due fette di pane integrale tostato
SABATO Colazione: una tazza di tè, un frutto a piacere Pranzo: 80 grammi di riso integrale con zucchine, broccoli al vapore Spuntino: uno yogurt magro e un frutto a piacere Cena: 100 g di bresaola, 1 patata al vapore, insalata mista.
DOMENICA Colazione: uno yogurt magro, una tazza di tè verde, un frutto a piacere Pranzo: 80 grammi di orecchiette con cime di rapa e 50 grammi di crescenza. Spuntino: una mela o una pera Cena: insalata mista con carote, sedano e radicchio, mais, un uovo sodo, due fette di pane integrale.
FONTE
Ecco allora 10 consigli per perdere 4 kg in una settimana: Per dimagrire è importante bere almeno 10 bicchieri di acqua al giorno, ricordatevi di farlo sempre prima dei pasti in questo modo aumenterete il senso di sazietà e sentirete meno la fame. Bere acqua prima di fare colazione: bere acqua a stomaco vuoto aiuta a depurare l’organismo e a perdere peso. Sarà importante bere almeno 2 bicchieri di acqua tiepida appena svegli. Bevete acqua frizzante: avete fame e non sapete cosa fare? Bevete acqua frizzante, vi aiuterà a saziarvi e a farvi passare la sensazione di fame. Consuma frutta e verdura: l’idratazione non arriva sollo dall’acqua ma anche da frutta e verdura, ottima fonte di vitamine e antiossidanti. Evita le fritture: evitate i cibi fritti e preferite cotture al forno, bollite o al vapore, la frittura infatti oltre che ad aumentare la ritenzione idrica fa anche ingrassare. Limita il sale: bere acqua fa dimagrire ma bisogna limitare l’assunzione del sale, una delle principali cause di cellulite e adiposità localizzate. Preferite spezie ed erbe aromatiche. Caffè: nella dieta dell’acqua è consentito bere solo 2 caffè al giorno, uno a colazione e l’altro entro le 14:00 e non oltre. A metà pomeriggio preferite un tè o una tisana depurativa. Pasta e pane: la pasta e il pane non fanno ingrassare, a meno che ovviamente non ne mangiate troppa. Il nostro consiglio è di modificare il condimento, evitate condimenti troppo ricchi ed elaborati e preferite piatti sani, come ad esempio un sugo pomodoro e basilico oppure il pesto. Poca carne rossa: nella dieta dell’acqua bisogna limitare l’assunzione della carne rossa, potete mangiarla massimo 1-2 volte a settimana.
Dieta dell’acqua
LUNEDI Colazione: uno yogurt magro con un frutto di stagione. Pranzo: 70 grammi di pasta integrale con 50 grammi di ricotta di mucca, songino con pomodori, carote e radicchio. Spuntino: due fette di melone. Cena: 150 grammi di petto di pollo alla griglia, zucchine al vapore, 50 g di pane integrale.
MARTEDI Colazione: spremuta e cereali integrali Pranzo: 80 grammi di risotto con verdure e un’insalata mista a piacere Spuntino: una mela o una pera Cena: insalata mista con lattuga, carote, cetrioli e 80 grammi di tonno, 50 grammi di pane integrale
MERCOLEDI Colazione: 150 ml di latte parzialmente scremato o latte vegetale con fiocchi di cereali Pranzo: 250 grammi di salmone al vapore, 50 grammi di pane integrale, insalata Spuntino: una tazza di tè verde, due gallette integrali con due cucchiaini di miele, un frutto Cena: 70 grammi di penne integrali con gamberi e zucchine, carote al vapore
GIOVEDI Colazione: uno yogurt magro, un frutto a scelta. Pranzo: un’orata al cartoccio un’insalata mista di lattuga, carote, sedano Spuntino: uno yogurt magro e una fetta di anguria Cena: passato di verdure con 60 grammi di pane integrale tostato, 40 grammi di crescenza
VENERDI Colazione: tè verde con due fette biscottate integrali e un cucchiaino di miele, una spremuta di arancia Pranzo: 80 grammi di pasta al pesto con fagiolini al vapore Spuntino: una mela o una pera Cena: insalata mista a piacere con un uovo sodo e due fette di pane integrale tostato
SABATO Colazione: una tazza di tè, un frutto a piacere Pranzo: 80 grammi di riso integrale con zucchine, broccoli al vapore Spuntino: uno yogurt magro e un frutto a piacere Cena: 100 g di bresaola, 1 patata al vapore, insalata mista.
DOMENICA Colazione: uno yogurt magro, una tazza di tè verde, un frutto a piacere Pranzo: 80 grammi di orecchiette con cime di rapa e 50 grammi di crescenza. Spuntino: una mela o una pera Cena: insalata mista con carote, sedano e radicchio, mais, un uovo sodo, due fette di pane integrale.
FONTE
Venti cose che solo chi è cresciuto in una famiglia del sud può capire (leggetela tutta )
#1. Quando inizi una nuova relazione sentimentale tuo zio viene a saperlo prima di te.
#2. Ci sono sempre dei parenti dall’America da salutare al telefono.
#3. A Pasqua ti siedi a tavola alle 11 e ti alzi alle 23, sempre se il tuo fisico regge.
#4. Non esistono segreti.
#5. Un pranzo in famiglia è più rumoroso del carnevale di Rio.
#6.Quando fai un viaggio in treno di più di cento chilometri ti preparano un fagotto con due parmigiane, sedici arancini e quattro panini.
#7. Ogni anno tra il 24 dicembre e il 7 gennaio ingrassi giusto di quei quindici chili.
#8. Raramente ti è capitato di sentire pronunciare il tuo nome da tua mamma a una potenza inferiore ai 280 decibel.
#9. Se fai un viaggio a Torino tua nonna ti chiede di salutargli il nipote della vicina che vive a Mestre.
#10. Quando c’è un battesimo o una cresima in vista, i due mesi precedenti devi prepararti atleticamente e psicologicamente se vuoi sopravvivere.
#11. I tuoi parenti sono così numerosi che a volte sospetti si riproducano per mitosi.
#12. Un matrimonio tra pochi intimi significa un minimo di 170 invitati.
#13. C’è sempre un cane da scendere o una spesa da salire.
#14. Il rito della partita a tressette è più solenne dell’incoronazione di Carlo Magno.
#15. Anche se pesi 120 Kg per i nonni sei sempre sciupato.
#16. Non esistono cugini ma solo altri fratelli.
#17. Ogni membro della tua famiglia ti chiede quando ti sposerai almeno sei volte al giorno.
#18. A capodanno tuo zio ha più fuochi d’artificio in macchina che la Casa Bianca il 4 luglio.
#19. Può esserci anche la crisi del’29 ma durante le festività c’è sempre abbastanza cibo per un paio di reggimenti.
#20. A volte vorresti scappare via da tutto il caos casalingo per poi renderti conto che non potresti fare a meno di quel calore per neanche dieci minuti.
(web)
.Frittelle di panettone RICETTA DI Camilla Soffritti
ingredienti300 gr di panettone con uvetta e o canditi 2 uova intere 100 ml di latte 1 cucchiaio di farina grattatina di scorza di limone olio di arachide per friggere
preparazionesbattere le uova con una frusta a mano .. aggiungere il latte e la farina setacciata e la scorza di limone grattugiata.. al composto ottenuto immergervi dentro il panettone tagliato a rettangoli o cubetti..mescolare delicatamente fino a quando il panettone avra' assorbito tutto l 'impasto.. attendere 10 minuti e friggere i cubetti di panettone inzuppati nell olio.. una volta caldi arrotorarli nello zucchero semolato e gustare..
buon appetito
La sedia vuota…(bellissima, da leggere)
Un uomo anziano si era ammalato gravemente. Il suo parroco andò a visitarlo in casa. Appena entrato nella stanza del malato, il parroco notò una sedia vuota, sistemata in una strana posizione, accanto al letto su cui riposava l’anziano e gli domandò a che cosa serviva. L’uomo gli rispose, sorridendo debolmente: “Immagino che ci sia Gesù seduto su quella sedia e prima che lei arrivasse gli stavo parlando…. Per anni avevo trovato estremamente difficile la preghiera, finché un amico mi spiegò che la preghiera consiste nel parlare con Gesù. Così ora immagino Gesù seduto su una sedia di fronte a me e gli parlo e ascolto cosa mi dice in risposta. Da allora non ho più avuto difficoltà nel pregare”.
Qualche giorno dopo, la figlia dell’anziano signore si presentò in canonica per informare il parroco che suo padre era morto. Disse: “L’ho lasciato solo per un paio d’ore. Quando sono tornata nella stanza l’ho trovato morto con la testa appoggiata sulla sedia vuota che voleva sempre accanto al suo letto”.
Bruno Ferrero – Libro: L’Importante è la Rosa
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